
Conoscere e Comprare l’Olio Extravergine d’Oliva Taggiasca
L’olio extravergine d’oliva taggiasca è una prelibatezza culinaria ampiamente apprezzata per il suo sapore unico e la qualità superiore. In questo articolo, esploreremo in dettaglio
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Da anni ci occupiamo di olio di qualità e vogliamo rendere i nostri consumatori sempre più consapevoli perché crediamo fermamente che imparando a leggere l’etichetta dell’olio di oliva si possa scegliere in modo più oculato e vantaggioso.
Quante volte vi è capitato di giungere al supermarket e trovarsi dinanzi una vastissima scelta di olio d’oliva all’apparenza del tutto simili tra loro. Oggi vi spiegheremo come leggere l’etichetta sulle bottiglie d’olio, cosa ci impone la normativa e come orientarsi tra le diverse tipologie sul mercato.
Sappiamo che leggere su un’etichetta la dicitura “non filtrato” non è di facile comprensione se non si ha un minimo di formazione in materia, così come potrebbe disorientarvi anche la dicitura “olio dolce”, “olio DOP” o “olio estratto a freddo”. Spesso vi sono delle scritte poco chiare come “olio prodotto nell’Unione Europea” il che non significa che l’olio sia prodotto in Italia, anzi sicuramente non è prodotto in Italia.
E qual è la reale scadenza dell’olio d’oliva? Questo è molto altro può tornarci utile se iniziamo ad apprendere come leggere con attenzione l’etichetta dei prodotti alimentari in particolare dell’olio d’oliva.
Partiamo dal presupposto che la legislazione europea sull’etichettatura degli alimenti si basa sul principio fondamentale che le etichette debbano essere il più comprensibile possibile. L’etichetta, a nostro parere, non è solo un modo di ottemperare un obbligo legislativo ma anche la possibilità di esaltare le peculiarità e comunicare la qualità di un prodotto. Una occasione per descrivere con chiarezza al consumatore ciò che sta per comprare.
Per legge la vendita di olio di oliva è consentita solo in recipienti chiusi, la cui capacità massima sia di cinque litri (e di 25 litri per la ristorazione). Questo vale per ogni tipologia di olio d’oliva, da quello extra vergine all’olio composto di oli raffinati.
Tutti i sistemi di chiusura dovranno garantire integrità della qualità anche dopo il primo utilizzo e possedere appunto un’etichetta alimentare conforme alle norme.
Per l’olio extra vergine è bene sapere che se venduto alla ristorazione, le bottiglie hanno anche l’obbligo di essere costituite da bottiglie con tappo “anti-rabbocco” così che non si possamanometterle o riempirle in seguito con prodotti diversi da quanto dichiarato.
Ogni etichetta dell’olio d’oliva che si rispettidovrà contenere ben undici informazioni obbligatorie, apposte sia sul fronte che su retro della bottiglia in modo leggibile. Eccole:
Al supermercato e negli shop online potrete trovare ben 4 tipi di olio di oliva, ma non vi preoccupate potrete orientarvi appunto grazie alle indicazioni obbligatorie sull’etichetta:
C’è da ribadire che per l’olio vergine ed extravergine di oliva l’origine è obbligatoria da riportare e potrà essere solo:
Inoltre non si potrà scrivere “olio ligure” in modo generico a meno che non si tratti di una produzione Dop o di una Igp, ricordiamo la Dop della Riviera Ligure Riviera dei Fiori o come la Igp Toscana.
Vi sono poi alcune informazioni che i frantoi e i produttori non possono collocare sulle bottiglie perché il consumatore potrebbe confondersi o fare errori d’acquisto: non è possibile parlare delle caratteristiche dell’olio se non certificate da un panel test dopo un assaggio di professionisti assaggiatori.
Imparare a leggere l’etichetta vi aiuterà ad accostare meglio il prodotto nelle vostre pietanze, ad identificare le indicazioni false e tutelare la vostra salute.
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