
3 Ricette con l’olio aromatizzato ligure
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Molte persone si chiedono cos’è l’olio Evo, pensando che si tratti di un prodotto nuovo, mentre in realtà è un acronimo utilizzato per differenziare l’olio extravergine d’oliva dall’olio di oliva.
Scopriamo cos’è l’olio evo, le sue caratteristiche e proprietà e quali sono le differenze con l’olio di oliva.
L’olio Evo indica l’extravergine d’oliva, letteralmente, l’acronimo vuol dire: Extra-Vergine-di Oliva. L’acronimo è stato coniato da Stefano Epifani, famoso agronomo italiano che ha deciso di differenziare ed esaltare la qualità di questa tipologia di olio per evitare che venisse confuso con l’olio di oliva.
L’olio Evo si ottiene dalla spremitura delle olive tramite processi meccanici che non ne alterano le proprietà.
Questo lo rende un prodotto completamente naturale, dall’aroma e dal gusto unico. Viene definito “Vergine” perché i processi di estrazione dell’olio extravergine avvengono con metodi meccanici che non includono l’utilizzo di solventi o altri prodotti chimici.
Inoltre, durante la fase di trasformazione dell’olio evo non avviene nessuna aggiunta o miscelazione con altre tipologie di oli.
L’olio evo ha tre caratteristiche facilmente riconoscibili: al palato deve essere fruttato, con un leggero sentore di amaro e piccante.
Inoltre, la purezza è ciò che lo differenzia da qualsiasi altro olio. Per definire la purezza dell’olio evo vengono prese in considerazione le seguenti caratteristiche organolettiche e chimiche: colore, odore, consistenza e acidità (0,8%).
La spremitura delle olive avviene dopo che queste hanno raggiunto il giusto livello di maturazione. Si procede quindi con la trasformazione mediante spremitura a freddo, utilizzando dei macchinari specifici.
Per essere trasformate in olio Evo, le olive passano, dopo la raccolta, attraverso cinque fasi.
Dei macchinari appositamente realizzati per questa finalità, lavano le olive senza danneggiarle, permettendo di velocizzare il procedimento.
In questa fase vengono eliminate tutte le foglie dal frutto, in modo da lasciare pulito il raccolto.
Le olive, tramite dei macchinari, vengono lavorate per ottenere i succhi cellulari, ovvero, il primo olio che deve poi passare alla fase successiva.
Con l’utilizzo di una centrifuga avviene la divisione tra parte liquida e solida, un processo dal quale si ricava l’olio evo, ma anche la sansa e il mosto.
L’olio è ancora torbido e per diventare completamente puro va filtrato. Il filtraggio elimina tutte le impurità. La scadenza dell’olio evo dipende anche da questa fase, è infatti risaputo, che l’olio impuro dura meno dell’olio evo puro 100%.
L’olio evo è composto prevalentemente da acidi grassi, tuttavia, molto importanti sono i componenti minori, circa 200, che rappresentano il 2% dell’olio.
Tra i vari componenti, i più importanti sono i fenoli, i tocoferoli, i pigmenti e le sostanze aromatiche. La composizione e distribuzione dei fenolici dipende dal frutto, dalla tecnica di trasformazione utilizzata e dal metodo di conservazione dell’olio.
Fenoli e tocoferoli sono potenti antiossidanti presenti naturalmente nell’olio Evo, fondamentali per la prevenzione dell’ossidazione dell’olio stesso durante la sua conservazione.
I fenoli, inoltre, incidono anche sulla qualità organolettica dell’olio evo e gli conferiscono il tipico gusto amaro e piccante.
L’olio evo apporta molti benefici alla nostra salute, l’importante è consumarne quantità adeguate.
È in grado di ridurre il colesterolo cattivo e aumentare quello buono, grazie all’azione dei fitosterli e dei grassi monoinsaturi che puliscono le arterie.
Consumare l’olio evo abbassa la pressione arteriosa, aiuta a prevenire infarti ed ictus e anche l’osteoporosi. Alcuni studi hanno dimostrato la sua efficace nel diminuire il rischio di comparsa di tumori, in particolare, quelli al seno.
Altre ricerche pubblicate su diverse riviste scientifiche, hanno evidenziato come l’olio extravergine d’oliva aiuti a contenere picchi glicemici in persone affette da diabete mellito di tipo 1. Inoltre, sembra avere un ruolo importante nel ritardare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer.
L’olio evo si ricava solo dalla spremitura di olive sane prese direttamente dall’albero, tramite processi di lavorazione meccanici che non prevedono aggiunta di additivi. Il grado di acidità dell’olio evo non deve supero lo 0,8%.
L’olio di oliva, invece, subisce un processo di lavorazione che prevede la miscelazione con altri oli raffinati, ovvero, che includono l’uso di agenti chimici come il benzene.
Questi e altri passaggi gli fanno perdere la qualità e l’acidità è nettamente superiore all’olio evo, arrivando anche al 2%.
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