Olio di oliva blend e differenze con l’olio classico

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Quando si parla di olio extravergine d’oliva blend si intende un olio pregiato ottenuto da diverse varietà di olive. Non tutti i frantoi sono in grado di miscelarle e ottenere un ottimo prodotto, per cui potremmo dire che esiste un avere e propria arte del blending che sottolinea la bravura, l’esperienza e il valore di un frantoio, per farlo bisogna studiare e conoscere molto bene la materia prima.

Essere assaggiatori professionisti iscritti all’albo, come lo è Fabrizio Fresia, è quasi indispensabile per poter avere un prodotto finale equilibrato e dalle qualità eccellenti. Il nostro olio blend d’eccellenza è il Foena Selezione Riserva il quale nasce dalla curiosità, dalla nostra volontà di proporre ai clienti prodotti sempre nuovi e di eccellenza.

La nostra esperienza come assaggiatori ha condotto ad una fusione tra due Cultivar italiane d’eccellenza: la Cultivar Taggiasca e la Cultivar Nocellara del Belice. Un olio blend magnifico e dal sentore di pomodoro fresco e carciofo, con un sapore erbaceo smorzato dal fruttato e dalla dolcezza della Cultivar Taggiasca.

Olio Blend e differenze con quello classico

In Italia, terra di estimatori di vini e oli di eccellenza, vi sono due fazioni: i puristi sostenitori che l’unico extravergine possibile sia da estrarre con una sola varietà (monocultivar) e quelli più innovativi e aperti ai nuovi sentori sostenitori del olio ottenuto per blending, ovvero dalla sapiente miscelatura di olive diverse.
Oggi ci teniamo a sottolineare che ogni olio è diverso dall’altro e che non esiste una varietà migliore ma solo gusti diversi nell’assaporarlo.

La nostra Italia è ricchissima di cultivar (varietà coltivata delle olive) e ogni ambiente di coltivazione è differente nel risultato. Ogni oliva porta in sé longitudini, altitudini e caratteristiche del terreno che la rende unica, non vi è nulla di male a miscelarle insieme per ottenere prodotti di pregio ancora più elevato.

Gli oIi monovarietali cosa sono?

Quando si parla di oli monovarietali si intendono gli oli ricavati con olive al 100% di una sola tipologia. Sono pertanto oli dal carattere distinto e molto forte, le cui peculiarità organolettiche sono chiare a tutti perché coltivate da secoli.
Ovviamente ogni olio extravergine di oliva monovarietale, con le sue infinite sfumature, si sposa con determinati piatti e pietanze per esaltarli e mai coprirli.

Gli oli monovarietali sono perfetti sia in purezza a crudo ma anche nelle miscele blend.

L’olio blend se sapientemente dosato nelle sue parti non farà altro che esaltare la pietanza ma anche ogni singola cultivar che lo compone.

La qualità sia del monovarietale che dell’olio blend dipende dalla sensibilità del palato del produttore, dall’esperienza, dalla capacità di lavorare con innovazione rispettando la tradizione e saper incanalare le peculiarità di ogni singola tipologia di oliva.

L’arte del blending in frantoio e l’Olio blend

L’olio blend è dunque il risultato di una complessa e sapiente arte della miscelazione realizzata dai produttori grandi estimatori dei diversi cultivar e palati raffinati.

Il blending è un’operazione complessa in cui bisogna equilibrare i sapori  e le specificità dei cultivar, rendendoli armonici e rotondi.

Vanno studiate accuratamente le percentuali per ciascuna tipologia in funzione delle proprietà organolettiche che si vogliono conferire. Questo per portare sulla tavola del consumatore il miglior risultato adatto ai diversi abbinamenti gastronomici.

Se gli oli monovarietali costituiscono dunque la massima espressione della tipicità di un territorio, gli oli blend sono l’espressione di un mercato più innovativo, internazionale, aperto alla ricerca, alle novità se pur conservando la tradizione.

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